sabato 19 aprile 2008

Inutile pianto di un cuore affranto

A chi l'ha conosciuto e voluto bene.
Non so quanto la libera circolazione di informazioni sia stata efficace o diretta, per la presente dirò che è giunta addirittura in quel di Catalogna.

E' passata ormai quasi una settimana, ma il dolore è ancora forte. Oggetti familiari e contesti un tempo lieti assumono ora strane valenze, che vanno del semanticamente irrilevanti al pesantemente triste. Luoghi che riportano alla memoria un passato fatto di vita e coinvolgimento, adesso son più vicini a grandi buche vuote che ricordano certi fossi delle strade di Capitanata. Finta gioia frammista ad una sensazione di sospensione limbica, ogni qual volta vedo un "collega". Il pensiero di non dovere più tempo per occuparmi di lui, è un macigno che affronto con quasi colpevolezza, e con un'angoscia legata all'immagine di lui che non vedrò più, se non nei miei ricordi e in foto e video che porteranno solo lacrime e beffardi sorrisi di circostanza.
Ogni mattina al risveglio, ogni qual volta che apro la porta di casa, è una sensazione di delusione e sconforto. E molto mi vergogno della forza che devo "conditio sine qua non" metterci per andare avanti in questa scenata tragicomica così semplicemente definita "vita". Una vita che non mollo nella sola speranza, un giorno, di non dover più reprimere la rabbia causata da rabbiose repressioni.


Adieu, piccolo Jascin

2 commenti:

Anonimo ha detto...

rena
"oh, ma perchè piangi? ... che ti è morto il gatto?"
" no, il cane"
solo se non l'hai mai avuto ti può sfuggire una battuta del genere.
o forse ho una sensibilità oltre limite.
ma provate voi. ad accompagnare una creatura dalla nascita e poi vedervela morire- o sarebbe meglio dire uccidere- davanti agli occhi.
quel dannatissimo giorno era domenica,si votava perciò non c'erano poi tante macchine ma lei si. quella maledetta 15. si per noi è la circolare, non l'autobus. con quel maledetto autista che non si è neanche fermato. avrà pensato che fosse randagio perchè sciolto. perchè ad avere idee diverse dal sentire comune si corre il rischio di non venir capiti. ma non è tanto questa la mia rabbia. noi che a fare certe scelte non ci pensiamo due volte, lo mettevamo in conto. ma no, non può capitare a noi. è già andata bene una volta con la sua mamma, ne siamo capaci, ce lo siamo già dimostrati. è da ciò che parte quella sufficienza delle proprie azioni che non vale la pena di raccontare, tanto il fardello me lo porterò sempre. si mi è morto il cane! e quello che avrei voluto vedere, più di ogni altra cosa è la civiltà di un uomo che dopo aver agito se ne renda conto. che fermi quel dannato bus e scenda a vedere che cazzo è successo. che ,se pure quel cane che ha investito è randagio , avesse il rispetto di chiamare qualcuno per far togliere il corpo, la asl comunale ,che tra l'altro per i randagi se ne prende l'onere. e invece niente da fare per la foggianità oramai non esiste neanche più l'umanità. e pensare , quante volte ci lamentiamo perchè non passa la circolare.

rekkia ha detto...

ciao Jascin..eri troppo bello...ci mancherai!!!