martedì 22 luglio 2008

Verso Il Tutto Tranne Il Mostrarsi Affranto

Alcuni giorni or sono, un amico, più precisamente un libraio, mi chiese di scrivere un pezzo sul vittimismo. La cagione stante nel mio voluto sentirmi vittima, a scopi puramente ironici, nel con lui e circostanti genti relazionarmi.
Nel raccontarle ciò, una parte del mio cuore ha fortemente riso, in virtù del mio a tratti solito sfogarmi con lei in maniera, diciamo così, autocommiserativa, per scopi non puramente ironici. La qual cosa, a ben vedere e ad ovvia ragione, la mandava per dirla così, "su tutte le furie". Passati quindi una diecina (non errore di battitura, bensì arcaismo, nda) di giorni, riflettendo su cosa scrivere e sul comportamento serioso che tanto snervare facea (altro arcaismo, si vede che oggi mi sento antico) suddetta sezione cardiaca, mi sono gettato in codesta nuova fase, in cui a scanso di equivoci, son convenuto con il sottoscritto che fosse meglio mettere da parte tali atteggiamenti, così detti "vittimistici", vuoi seri o faceti. Sicchè da un post sul vittimismo, mi ritrovo a passare ed a scrivere di questa intenzione in un post "post-vittimistico". Il che taglia la testa al toro.

p.s. Avendo quindi bandito, o se vogliamo, ucciso il vittimismo, si può dire che questo sia diventato vittima di un vittimista?

venerdì 11 luglio 2008

Le dure leggi della parola

Solo per un po’, avevo quasi creduto che nei rebus ci fosse più giustizia che nella realtà.
C’era un rebus, la cui soluzione era “Torti riparati”…(T; campi con ortaggi, quindi ORTI; RIP; campi solcati, quindi ARATI: appunto TORTI RIPARATI).
Sulla stessa scia, avevo notato che era impossibile il rebus “Torti ripetuti”.
Per cui mi dicevo: “nei rebus, ai torti si pone rimedio, non si reiterano”.
Ciò è stato suffragato per un po’ dal rebus “Società perfetta” (formato dalla decodifica di icone-oggetti SOCI, ETA’, PER, FETTA oppure dall’unione icone-lettere SOCIE, T, APE, R, FETTA). E mi dicevo “Wow!”…
Poi però ho scoperto che è fattibile questo rebus: SOCI, ETA’, SB, AGLI, ATA (formato da icone-oggetti e gruppi di lettere che li identificano).
Ed è finita l’illusione.

martedì 8 luglio 2008

Un lunedì 7 Luglio qualunque

Uno al giorno, è sempre così. Come fossero pillole.
Oggi ho scoperto il Bar del "Don Uva"(1), dove mi reco tre volte la settimana per motivazioni irrilevanti per chi legge. Krapfen, solito latte freddo macchiato...poi esco fuori ai tavolini per fumarmi una sigaretta.
Subito, un individuo particolare; calvo, privo di tutta la dentatura dal lato destro; mi si siede di fronte, mi guarda e saluta.
In men che non si dica, parte all'attacco.
"Io sto rovinato, sto handicappato. Ma fino a vent'anni, ah! ero 'nu bell' 'uaglione, tenev' tutt'i dint', tenev' i capill'! Mo' però mi sono SCEMUTO, perchè me ne facevo assai (fa il gesto della masturbazione), migliaia. Ho fatto l'amore con una che andava con TUTTI. Però, io non l'ho preso l'AIDS."
Replico così:
"Ma chi te l'ha detto che sei handicappato?"
"No, perchè me ne facevo assai...ma pure a migliaia, quelle ti scimuniscono!"
"Leggiti un libro, così non ci pensi."
"Ma io non l'ho preso l'AIDS, sono SANO COME UN PESCE."
"Hai visto, allora non sei handicappato"
"Mmh, ciao!"
"LEGGITI UN LIBRO!"
"Si, ciao."

Non capisco cos'ha la mia faccia di tanto attrattivo.

(1) - Ex-manicomio, attualmente struttura ospedaliera polivalente.

Periodi...no


Ormai stremato si trascina inerme…per inerzia…di velleità privo…volontà quanto basta per portare avanti questo calvario.
Nell’attesa cercata, a volte però neanche tanto auspicata che arrivino elisir colorati a dipingere un quadro stravolto e bidimensionale della realtà, fatto di momenti iridescenti e allegri che svaniscono, moneta double face di incubo o sogno, al momento del risveglio.
Nessuna delle due è catalogabile come “maniera idonea di vivere”, “forma plausibile di vita”, od similia.