mercoledì 4 giugno 2008

Meriggi Toscani


Un'altra poesia. La cui genesi è tutta particolare.
Mi trovavo nel weekend nella Libera Repubblica di Santellero, ospite della ragazza che ospito nel cuore, a ristorare il cervello e rinfrancare lo spirito in mezzo alla natura paesaggisticamente splendida dei colli fiorentini. Era sabato, e si svolgeva la festa di "Liberarti". Nel pomeriggio ho partecipato ad un laboratorio di scrittura dal titolo "Scritturalia - Letteratura dall'orto". Bellissimo. Eravamo tutti in cerchio tra cipolle, rape ed erbette selvatiche. Ognuno di noi ha scelto un tema da sviluppare su un foglietto, che è stato poi posto nel più cabarettistico dei cappelli a cilindro. Indi, è stato sorteggiato un tema da suddetto cappello, e su quello abbiamo scritto a scelta una poesia, una filastrocca o un racconto breve. Ci siamo dati circa venti minuti per farlo, ognuno liberamente dislocato in un luogo della collina su cui si erge il cascinale della Repubblica. Poi, nuovamente riuniti in cerchio ospiti del prato naturale antistante la casa, abbiamo condiviso i nostri lavori. Per la cronaca, l'argomento sorteggiato è risultato essere "I piedi"...mi sono sentito inizialmente spaesato, ma poi...ecco la mia produzione...buona lettura.

La campagna di Russia
Orme nella neve.
Stivali rotti, sterili cornici per pelli atrofizzate.
Camminate ancora. Attraverso la steppa.
"Step by step; bloody foot".
Fu tutta una futilità.

Cantine silenti.
Niente piedi a preparar mosti bollenti.
Erba incolta, nessuna traccia.
Terra piatta non piallata.

Il tip-tap, un lontano ricordo.

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